[Archivio O&W2011] UN VASCELLO DI ORCHIDEE, La storia che ha ispirato Orchids and Wine 2011

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Giorchidea
view post Posted on 2/6/2011, 18:33     +1   -1




In anteprima assoluta qui sul Forum, ecco a voi il racconto al quale si sono ispirati i nostri bravissimi artefici del vascello che avete potuto ammirare a Orchids and Wine 2011. Abbiamo scritto una storia immaginando liberamente attorno ad un nucleo di fatti realmente accaduti nel 1849 durante la sfortunata spedizione di Joseph Warscewicz in Colombia.

Sperando che sia di vostro gradimento,
buona lettura..

Giovanna & Lia
(Giorchidea & Laelia)




UN VASCELLO DI ORCHIDEE


Joseph Warscevicz osservava con grande soddisfazione il vascello fluviale ancorato nel piccolo porto di Santa Cruz de Mompox sull'Isla Margarita, poco a nord del punto in cui il fiume Cauca si getta nel Rio Magdalena. Il suo prezioso carico era al sicuro sulla banchina e attendeva d'essere imbarcato.
Nel corso di quella lunga spedizione, insieme al suo fedele aiutante Hans Berger, aveva raccolto un ricco bottino: vegetali d'ogni tipo, e tra questi numerose orchidee ancora sconosciute in Europa, animali e campioni di rocce, pezzi d'ambra, manufatti prodotti dalla popolazione indigena. C'erano soprattutto quasi un centinaio di esemplari di una nuova orchidea, una Cattleya dal fiore gigantesco e vellutato, che di certo sarebbe stata enormemente apprezzata dai botanici del vecchio continente e averbbe contribuito a far crescere ancor più la sua già grande fama di cacciatore d'orchidee.
Joseph Warscevicz. Questo nome era divenuto una specie di marchio di qualità: giardini botanici e collezionisti europei erano disposti a pagare qualsiasi cifra per una sola pianta da lui inviata dall'America. Joseph non era un cacciatore d'orchidee qualsiasi, non era semplicemente un uomo intrepido in cerca d'avventure, di fama e denaro. La sua passione per queste meravigliose piante tropicali, che ormai facevano impazzire migliaia di persone in tutta Europa, era cresciuta con l'esperienza di lavoro nel Giardino botanico di Berlino e con la solida preparazione scientifica acquisita nell'università della stessa città. Egli era prima di tutto un botanico, e la sua caccia alle orchidee era animata principalmente dall'interesse scientifico.
"Il mio obiettivo non è arredare i salotti dei ricchi borghesi o arricchire le collezioni private della nobiltà, voglio fornire piante nuove agli orti botanici e agli scienziati europei!", con queste parole egli aveva salutato alla partenza l'amico Reichenbach, con il quale collaborava alla stesura di classificazioni e descrizioni di nuove specie di orchideee.
Ma Warscewicz si differenziava dagli altri raccoglitori anche perchè lavorava in proprio, non accettava posizioni di prestigio nelle ditte, o contratti che lo impegnassero troppo, preferiva essere libero di viaggiare dove e come voleva.

Ora egli osservava attentamente i lavori di carico del vascello nel porto sul Rio Magdalena. I facchini avevano già stipato nelle stive una ingente quantità di caffè, balle di foglie di coca, alcune casse di manufatti d'oro provenienti dalle fiorenti botteghe artigiane di Santa Cruz de Mompox, ed altro materiale meno pregiato. Tra poco sarebbe toccato ai suoi contenitori di vegetali, alle gabbie con gli animali, alle cassette con i campioni di roccia, alle reti contenenti le preziose orchidee.
"Dobbiamo trovare una collocazione sicura per le nostre orchidee" disse ad Hans, "abbiamo perso tempo prezioso negli altipiani del Sud e non vorrei che la stagione delle piogge sorprendesse il nostro carico ancora in navigazione! Controlliamo bene che siano riparate dal sole e dagli spruzzi d'acqua. Devono arrivare in ottime condizioni al Mar dei Caraibi!"
Questa volta Warscewicz era davvero soddisfatto. C'erano voluti alcuni mesi per setacciare quell'enorme terreno impervio a nord di Medellin. Era arrivato nella Cordigliera Occidentale colombiana scendendo lungo la catena montuosa del Centro America, passando per Costarica e Panama. Sulle pendici andine aveva raccolto rettili, rocce vulcaniche, e soprattutto molti esemplari di alcuni tipi di orchidea ancora sconosciuti in Europa, tra i quali una Cycnoches, una nuova varietà di Paphiopedilum, una Acineta dalle pendule infiorescenze, e poi Oncidium ed Epidendrum.
Nella Cordigliera colombiana aveva esplorato gole strette e montagne coperte di umide foreste, aveva intercettato alcune volte il temibile puma e l'orso con gli occhiali. Viaggiava in compagnia del fedele Hans, della guida indigena e di tre portatori. Quando il carico s'era fatto troppo pesante, aveva comprato un paio di muli, con i quali era stato possibile risalire i difficili sentieri. Aveva esplorato le rive dei torrenti scendendo lungo le rapide con la piroga. Erano ambienti freschissimi e ventilati che egli ispezionava con particolare attenzione perchè incredibilmente ricchi di flora e di fauna.

A soli 100 km da Medellin, sulle rive del fiume Porce, affluente della Cauca, era avvenuto quel miracolo tanto atteso. Aveva avvistato dei giganteschi fiori.
"Hans guarda quelle piante dall'altra parte del rio! Dobbiamo ridiscendere il costone per vedere bene, sembrano diverse da tutte quelle che abbiamo visto fin qui! Ma cosa sono? Cattleye?"
"I fiori sembrano enormi, e che colore!" aveva gridato Hans.
"Ah come mi dispiace d'aver perso il mio fedele cannocchiale! Presto accosta, andiamo a vedere!". Warscewicz si era già slanciato nella direzione delle piante.
Tutti e due erano ammutoliti di fronte allo splendore di quella Cattleya dal fiore enorme. Un trionfo di rosa, lilla, rosa scuro. Era la fine di aprile del 1849, e intorno a loro si mostrava una fioritura eccezionale.
Warscewicz aveva fatto una vera razzia di quelle piante, ne voleva spedire un gran numero, e soprattutto non intendeva lasciare dietro di sè nulla per gli altri cacciatori.....
"E' un peccato portarle via tutte!" aveva esclamato il giovane Hans.
Ma Waescewicz in questi frangenti sentiva forte lo spirito di competizione e l'interesse personale prevaleva sulla sua sensibilità di naturalista.
Egli aveva staccato alcuni di quei fiori, li aveva posti a seccare nella piccola pressa da viaggio, per inserirli poi nell'erbario. Hans si era dato da fare arrampicandosi sugli alberi più alti per raccogliere anche le piante più lontane.
Joseph non era più in grado di fare certi sforzi, non riusciva a lavorare e camminare velocemente come prima, da alcune settimane aveva cominciato a sentire i brividi della febbre, il mal di testa lo torturava. Doveva riposarsi spesso, e per questo i tempi della spedizione si erano allungati, con suo grande disappunto.
Ma quella scoperta lo aveva messo di buon umore, infondendogli nuova energia. Si era rimesso in cammino per raggiungere il porto sul Rio Magdalena, voleva accelerare i tempi della spedizione.
Arrivato a Santa Cruz, però, si era sentito nuovamente molto male, ed aveva consultato un medico. "Febbre gialla" aveva detto quello, " sarà meglio per lei rientrare in Europa e farsi curare".

Mentre sovraintendeva al carico del materiale, Warscewicz riflettè sulle parole del medico e si convinse finalmente a rinunciare alla prosecuzione del viaggio, il programma infatti era quello di esplorare anche il Venezuela. Continuare sarebbe stato troppo rischioso.
Ormai aveva deciso: sarebbe tornato in Europa. In questo modo avrebbe potuto seguire personalmente il carico, e la cosa lo tranquillizzava molto.
Finalmente tutto fu sistemato in ordine, in posizione riparata. Egli tenne nel bagaglio personale solo alcune cose preziose: nello zaino portava una ricca collezione di semi, in parte raccolti sul posto, in parte acquistati, e nella valigia di cuoio conservava l'erbario, dove ogni giorno aveva raccolto schizzi e piante essiccate.
Ora si trattava di ridiscendere il Rio Magdalena fino a raggiungere il porto di Barraquilla nel Mar dei Caraibi, traslocare il carico su un vascello oceanico e fare rotta verso l'Europa.

:fio: :fio: :fio:



La navigazione procedeva regolarmente in quel tratto largo e placido del grande fiume. Ancora due scali nei piccoli centri del nord, per caricare altra merce, poi si sarebbe arrivati in vista del canale artificiale che collegava la zona del delta al Mar dei Caraibi.
Il capitano del vascello era nervoso: nubi nere all'orizzonte e forti raffiche di vento non promettevano nulla di buono. Quell'anno la stagione delle piogge si stava presentando con un certo anticipo ed egli temeva il brutto carattere delle prime precipitazioni di maggio, spesso improvvise e violente. Diede ordine di avvicinarsi il più possibile alla costa ovest. Quella era una zona davvero pericolosa: nella parte centrale del fiume, man a mano che ci si avvicinava al delta, cominciavano ad affiorare larghi cordoni di sabbia, mentre lungo la costa gli scogli del promontorio costringevano ad una navigazione prudentissima.
Si videro in lontananza dei lampi gialli, le vele si gonfiarono di vento e il leggero vascello fluviale iniziò ad accelerare la corsa. I primi tuoni giunsero mentre l'imbarcazione correva e già faticava a mantenere la rotta. Tutti gli uomini lavoravano veloci per abbassare le vele più grandi e rallentare la velocità.
"Dai con le aste!" gridò il capitano. Una decina di ragazzi si precipitarono sul fianco del vascello verso la costa, brandendo dei lunghi pali con i quali cercavano di tenere l'imbarcazione lontana dagli scogli. Le vele erano giù ormai, ma la barca, in balia di un vortice, si inclinava paurosamente ora a destra, ora a sinistra. Lampi e tuoni si susseguivano sempre più ravvicinati.
"Quanto dista il primo approdo?" chiese concitato Warscewicz.
"Troppo lontano!" rispose il capitano " Dobbiamo affrontare la tempesta nella corrente!"
"Mio Dio! Proteggici tu!" gridò il cacciatore d'orchidee.
Ora la pioggia batteva furiosamente da est, veniva giù obliqua e cominciava a penetrare sotto coperta. Il fiume sembrava impazzito, onde altissime risalivano il delta verso l'mbarcazione. Pioggia e fiume formavano un'unica barriera d'acqua, un rombo dentro il quale si perdevano le grida terrorizzate degli uomini..
Warscewicz corse a controllare il suo carico.
"Hans, presto! Proviamo a spostare le orchidee, mettiamole sopra le gabbie degli animali, copriamole con i sacchi vuoti! Oddio..... le perderò! Le mie orchidee giganti! Presto, presto!!!"
Ma tutto era inutile, l'acqua stava invadendo ogni anfratto, le casse delle merci avevano rotto i fermi ed ora si stavano muovendo in avanti e indietro, a destra e a sinistra scivolando sui piani inclinati del vascello in balia della bufera. I ragazzi con le aste non riuscivano più a scorgere nulla, la tempesta impediva di avvistare i pericoli.
Mentre Hans e Warscewicz tentavano ancora una volta di mettere in salvo almeno una parte del carico, si udì uno scricchiolio prolungato e sinistro, poi uno schianto secco. Il vascello si inclinò tutto su un lato e si spaccò di netto in due parti. Al centro si videro emergere gli scogli.
Molti uomini erano caduti nel fiume ed erano stati allontanati dalla corrente.
Warscewicz tentava ancora di rimanere aggrappato al suo carico, ma Hans lo trasse via gridando. Il capitano era riuscito a calare una zattera ed alcuni sopravvissuti stavano già cercando di issarvisi sopra. Un lampo illuminò la scena, e Joseph terrorizzato vide le sue orchidee: le reti si erano rotte, le cassette scoperchiate, e le piante in balia dei flutti, venivano lanciate sugli scogli del promontorio. Ebbe la presenza di spirito di controllare il suo bagaglio a mano: lo zaino coi semi era ancora sulle sue spalle, ma era completamente bagnato e aperto, la teca più preziosa era scomparsa. La valigia di cuoio, invece, sembrava ancora integra.
Raccolse le ultime forze e riuscì a farsi issare sulla zattera insieme ad Hans, poi cadde svenuto.

:fio: :fio: :fio:



Un sole brumoso stava sorgendo sul promontorio. La tempesta aveva alzato onde altissime gettando il relitto e le orchidee sugli scogli, e quando l'acqua aveva iniziato a ritirarsi entro l'alveo molte piante erano state depositate sulla terra ferma.
Ora le orchidee sentivano il beneficio del calore e della bella luce che filtrava attraverso lo spesso strato d'umidità. Le radici si allungavano per cercare nuovi appigli. Poco a poco la vita tornava a scorrere, la linfa lavorava, le gemme si ingrossavano. Trascorrevano lentamente i mesi e gli anni.
Quell'angolo roccioso del Rio Magdalena si era ripreso quanto l'uomo aveva strappato negli altopiani del sud, ed ora la natura aiutava le piante a crescere e moltiplicarsi. Le fresche acque di un ruscello saltellavano verso la riva producendo umidità e un continuo movimento d'aria. Gigantesche felci e tillandsie, insieme ad altre rigogliose piante tropicali avevano contribuito a creare un habitat perfetto per le orchidee naufragate.
Ogni angolo del relitto era stato lentamente colonizzato, così come le vecchie cortecce, i tronchi e i rami degli alberi vicini, gli scogli e il terreno circostante. La Cattleya dal fiore gigante mostrava intatta la propria bellezza, le Brassie formavano ormai una macchia variegata, la Sobralia di Warscewicz si era mescolata alle varietà locali, alla fimbriata, alla fragrans, alla violacea. La Stenophea del Costarica cresceva accanto alla colombiana tricornis. Anche le orchidee portate dalle montagne avevano attecchito in quell'angolo di paradiso: la Miltonia di Warscewicz effondeva il suo delicato profumo, gli Epidendrum e gli Oncidium ondeggiavano sui lunghi steli eleganti.
Tutto era forma, colore, effluvio.
E in alto, sul relitto, il seme di Vanda tricolor che Warscevicz aveva comprato a Cartagena da un cacciatore proveniente dall'Indonesia, e che era sfuggito dalla teca durante il naufragio, aveva dato vita ad una pianta meravigliosa, che sovrastava tutta la popolazione di orchidee. Anche i numerosi semi di Phalaenopsis acquistati al mercato di Santa Cruz, e conservati nella medesima teca, avevano germogliato propagandosi nell'area, ed ora le orchidee in fiore confondenvano le loro variopinte corolle tra le grandi farfalle tropicali, contribuendo ad arricchire ulteriormente quel meraviglioso spettacolo.

Un miracolo della natura che il povero Warscewicz non poteva vedere.




Il Vascello di Orchids and Wine 2011
Vedi altre foto QUI



Cattleya warscewiczii



Copyright: Licenza Creative Commons
Un Vascello di Orchidee by Associazione Trentino Orchidee is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Unported License.



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Edited by Giorchidea - 2/6/2011, 20:04
 
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stefanodm
view post Posted on 2/6/2011, 19:00     +1   -1




:clap2: :clap2: :clap2: :clap2: :clap2: :clap2: ancora complimenti!!!

Ciao Stefano
 
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Rickyorchid
view post Posted on 2/6/2011, 19:47     +1   -1




Wow! Giovanna! Siete due artiste!!!! Complimenti!!!!!!!!!!

dato che non ho visto di persona il vascello ho deciso di entrare nell'atmosfera con questa musica www.youtube.com/watch?v=DiDeHAdT3IQ&feature=related aiuta molto ^_^
 
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Giorchidea
view post Posted on 2/6/2011, 19:53     +1   -1




Bravo Ricky! C'hai azzeccato :)
Pensa che alla mostra avevamo messo come suoni di sottofondo esattamente quelli che sisentono sotto a questa melodia: acqua, uccellini che cantano, raganelle, pioggia, qualche tuono in lontananza, ecc ecc...Molto rilassante!

Anche se per la scena del naugragio io proporrei questa:
www.youtube.com/watch?v=uF5jgMrcrTk

ahahahaha :rido: :rido: :rido:
 
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rita.c
view post Posted on 2/6/2011, 21:04     +1   -1





Bravissime, un bellissimo racconto !!!!! :D :D
Rita
 
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Annaorchidea
view post Posted on 2/6/2011, 21:08     +1   -1




Grazieeeeeeeee......
Finalemente me lo posso rileggere con calma e godermelo senza chiacchiere!!!! :)
Uffa sono nostalgica... mi prestereste il vascello che lo metto in casa e lo addobbo con le mie orchine??? L'effetto non sarà uguale ma comunque piacevole!!! :)
Che bellooooo!!!!
 
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stefanodm
view post Posted on 2/6/2011, 21:36     +1   -1




La cosa straordinaria è che avete dato un senso a tutto! Tutto bello, tutto perfetto per gli occhi va benissimo, ma fare una ricerca storica per la scenografia e spiegare il senso dell' allestimento , bhè questo è a dir poco una cosa fuori dal comune!

ciao Stefano
 
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view post Posted on 2/6/2011, 22:53     +1   -1
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Presidente dell'A.T.O.

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certo che Lia & Giovanna sono state bravissime , un ringraziamento va anche al narratore Giulio Visintainer ed al rumorista per l'interpretazione del racconto .
un saluto ,
 
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Annaorchidea
view post Posted on 3/6/2011, 10:35     +1   -1




CITAZIONE (stefanodm @ 2/6/2011, 22:36)
La cosa straordinaria è che avete dato un senso a tutto! Tutto bello, tutto perfetto per gli occhi va benissimo, ma fare una ricerca storica per la scenografia e spiegare il senso dell' allestimento , bhè questo è a dir poco una cosa fuori dal comune!

ciao Stefano

Concordo appieno!!!!
Agli organizzatori...
:onda: :clap2: :clap2: :clap2: :clap2: :clap2:

CITAZIONE (Claudio_ @ 2/6/2011, 23:53)
certo che Lia & Giovanna sono state bravissime , un ringraziamento va anche al narratore Giulio Visintainer ed al rumorista per l'interpretazione del racconto .
un saluto ,

:onda: :onda: :onda:
In effetti il narratore è stato eccezionale e i rumori ricreavano un situazione unica, io ero talmente presa dal tutto che appena scesa mi sono messa a fare le foto e ci ho passato 1 ora... solo dopo mi sono ricordata del rinfresco!!!! che era già finito... :blink: Vedete siete utili anche per la dieta, visto che ne ho bisogno!!! :lol: :lol: :lol:
Cavoli che nostalgia!!! :cry:
 
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Laelia
view post Posted on 3/6/2011, 11:28     +1   -1




Cari Anna Chiara, Stefano, Rita, Richy e tutti..... è bello sentirvi ancora così entusiasti!

La nostra storia è stata una specie di corollario, un'aggiunta, che effettivamente ha contribuito a dare un senso al tutto.
Ma voglio ricordare qui che l'idea di dedicare l'esposizione alle avventurose spedizioni dei cacciatori d'orchidee è stata di Claudio. Un'idea vincente, come si è visto. Noi due "narratrici" abbiamo semplicemente assecondato la fantasia del Presidente e della sua ottima squadra, lavorando di concerto ed inserendo nel racconto dei particolari che si riferissero con precisione all'esposizione, per esempio citando alcune delle orchidee più interessanti che loro avevano programmato di mettere in mostra....

Dunque rinnovo qui i complimenti a Claudio e a tutti coloro che hanno contribuito a costruire il vascello e a rivestirlo di tutte quelle meravigliose piante.

Ringrazio anche tutti coloro che hanno documentato l'evento con le foto, a cominciare dal nostro Ugo, che ha realizzato un reportage fantastico.....

(Mi chiedo però: ma che ne sarà del vascello? Si meriterebbe di entusiasmare altri matti come noi....)

Ciao!


 
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Rickyorchid
view post Posted on 3/6/2011, 11:45     +1   -1




CITAZIONE (Giorchidea @ 2/6/2011, 20:53) 
Bravo Ricky! C'hai azzeccato :)
Pensa che alla mostra avevamo messo come suoni di sottofondo esattamente quelli che sisentono sotto a questa melodia: acqua, uccellini che cantano, raganelle, pioggia, qualche tuono in lontananza, ecc ecc...Molto rilassante!

Anche se per la scena del naugragio io proporrei questa:
www.youtube.com/watch?v=uF5jgMrcrTk

ahahahaha :rido: :rido: :rido:

Ahahaha! :rido:
 
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Annaorchidea
view post Posted on 3/6/2011, 12:11     +1   -1




CITAZIONE (Laelia @ 3/6/2011, 12:28)
Cari Anna Chiara, Stefano, Rita, Richy e tutti..... è bello sentirvi ancora così entusiasti!

La nostra storia è stata una specie di corollario, un'aggiunta, che effettivamente ha contribuito a dare un senso al tutto.
Ma voglio ricordare qui che l'idea di dedicare l'esposizione alle avventurose spedizioni dei cacciatori d'orchidee è stata di Claudio. Un'idea vincente, come si è visto. Noi due "narratrici" abbiamo semplicemente assecondato la fantasia del Presidente e della sua ottima squadra, lavorando di concerto ed inserendo nel racconto dei particolari che si riferissero con precisione all'esposizione, per esempio citando alcune delle orchidee più interessanti che loro avevano programmato di mettere in mostra....

Dunque rinnovo qui i complimenti a Claudio e a tutti coloro che hanno contribuito a costruire il vascello e a rivestirlo di tutte quelle meravigliose piante.

Ringrazio anche tutti coloro che hanno documentato l'evento con le foto, a cominciare dal nostro Ugo, che ha realizzato un reportage fantastico.....

(Mi chiedo però: ma che ne sarà del vascello? Si meriterebbe di entusiasmare altri matti come noi....)

Ciao!

Squadra vincente non si cambia direi... :clap2: :clap2: :clap2: :onda: :re: :re: :re: :re: :re: :re:
Grazie a voi...
Per il vascello se potessi me lo porterei a casa e lo addobberei con le mie orchine!!!! :)
Ma forse e solo forse darebbe un pochetto ingombrante!!! hahahahhah
 
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.:Alexiovix:.
view post Posted on 7/6/2011, 22:02     +1   -1




Che bella storia....tantissimi compliementi a Giovanna e Lia perr l'eccellente capolavoro! :clap1: :clap1:
E' una storia veramente intrigante! :D E poi non smetterò mai di farvi i complimenti per il capolavoro di allestimento....spettacolo! :o:
Ciao :bye:
 
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desi655
view post Posted on 8/6/2011, 14:59     +1   -1




Giovanna, Lia....un mare di complimenti per questa fantastica storia che ha incantato tutti!
 
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view post Posted on 8/6/2011, 19:10     +1   -1
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ieri alla riunione dei soci durante il racconto non volava una mosca, momento molto bello e per un attimo abbiamo rivissuto O&W.
CIAO

Edited by Claudio_ - 8/6/2011, 22:54
 
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24 replies since 2/6/2011, 18:33   1113 views
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